Romagna Welfare, svoltosi giovedì 5 novembre, ha visto la partecipazione di oltre 100 persone, in rappresentanza di singole aziende, consulenti del lavoro, esperti di welfare e associazioni di categoria.

Il primo ad intervenire è stato il prof. Antonio Corradi dell’Università di Bologna, sottolineando l’importanza dell’innovazione nel territorio. C’è una competizione tra locale e globale che richiede ai territori un approccio nuovo di collaborazione e fiducia.

Come nella gestione dei dati con la costituzione di un progetto di cloud Romagnolo in sperimentazione ora, anche sul welfare aziendale è necessaria tecnologia con piattaforme innovative, ma anche tanti servizi locali.

A seguire Vittoria Graziani ha raccontato l’esperienza di Tampieri Group, storica azienda faentina nata nel lontano 1928.

L’azienda ottiene particolari vantaggi fiscali utilizzando una piattaforma aziendale che permette ai dipendenti di avere risposte su misura delle proprie esigenze.

Rispetto alla passata esperienza i punti fondanti del nuovo lavoro sono la densità di presenza delle aziende territoriali, la possibilità di convenzionare aziende su richiesta e la praticità di utilizzo.

Ma il welfare è un elemento fondamentale di Tampieri Group che si preoccupa della vita dei propri dipendenti ma anche di tutti i cittadini.

In questo periodo segnato dall’emergenza Covid purtroppo mancano le cene aziendali, gli open day per le scuole e non si possono svolgere eventi ma l’azienda ha decine di best practice in tema di welfare aziendale ed è pronta a condividerle con tutti.

Conclude il webinar Luigi Angelini, fondatore e Ceo di Welfare Group, che ha illustrato lo studio sul welfare aziendale in collaborazione con UniBo.

Lo studio, sviluppato su un campione di oltre 200 aziende delle province romagnole e di Bologna di diverse tipologie mostra chiaramente come il welfare aziendale si sia diffuso moltissimo nelle aziende più strutturate (85% nelle aziende oltre i 200 dipendenti), ma sia ormai al 50% nelle medie e arrivi quasi al 40% anche nelle piccole.

Il 95% delle aziende che hanno introdotto piani di welfare aziendale si definisce soddisfatta, mentre la restante parte dichiara che i dipendenti non sono soddisfatti per carenza di servizi considerati così non sufficienti.

Tra chi invece dichiara di non adottare il welfare aziendale, la parte più ampia è costituita da chi non conosce la normativa e i vantaggi che può portare.

Infine la suddivisione dei servizi con quote dal 10 al 20% tra salute, viaggi e pratiche rimborsuali. Il 15% in servizi locali e quasi il 50% in fringe benefits (buoni benzina, spesa o di grandi piattaforme come Amazon).

Il parallelo con i dati statistici offerti dalla stessa Welfare Group sui dati di 200 clienti romagnoli sottolinea come aumentare le proposte locali aumenta la percentuale delle stesse a detrimento dei buoni delle multinazionali con un impatto migliore per l’economia locale.

Fabio Campanella, direttore di City News, ha diretto l’evento.

Al concludersi dell’evento, Luigi Angelini ha commentato:

“Siamo molto soddisfatti sia dello studio che della partecipazione all’evento. Lo studio dimostra inequivocabilmente che il welfare cresce e fa bene alle imprese. Sulle offerte locali bisogna sempre implementare perché rappresentano la criticità per i dipendenti. Lo immaginavamo ma ne abbiamo avuto conferma coi numeri”.

“Peccato non aver potuto fare l’evento dal vivo, avremmo offerto volentieri a tutti un aperitivo e fatto presentare più relatori. Ma recupereremo tutto nell’edizione del prossimo anno cui hanno già dato Adesione Hera spa, Sgr e Siropack”.

Romagna Welfare è un progetto patrocinato da Regione Emilia Romagna e Università di Bologna.
É stato realizzato con il supporto di Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, CNA, Confagricoltura e Confcooperative e il contributo di Banca Malatestiana, Camac, Campa, La BCC e Progetto Romagna.

Media Partners: Teleromagna, Corriere Romagna, Gruppo Today e Radio Gamma.